di Vincenzo Medde
Grazia Deledda, I sette fratelli, con due illustrazioni di Giuseppe Biasi
«Il giornalino della Domenica», 20 novembre 1910

G. Biasi, Caricatura di G. Deledda Giuseppe Biasi
Caricatura di Grazia Deledda

Grazia Cosima Deledda, nata a Nuoro il 27 settembre 1871, si era trasferita a Roma ai primi del 1900 dopo aver sposato il romano Palmiro Madesani. Il suo primo racconto, Sangue sardo, lo aveva pubblicato a diciassette anni nel 1888. In seguito, con un’intensa attività di scrittura sarà spesso presente su numerosi giornali e riviste della Sardegna e della penisola. Nel 1909 ha già pubblicato tre importanti romanzi Elias Portolu (1903), Cenere (1904), L’edera (1908) che l’avevano fatta conoscere e apprezzare a un largo pubblico di lettori e di critici.

Nel 1909 la scrittrice sarda viene interpellata dal «Giornalino della domenica» per avere la sua collaborazione al programma di pubblicare una serie di novelle che rappresentassero le caratteristiche, i costumi, le tradizioni, la storia degli abitanti delle varie regioni italiane. La Deledda, naturalmente, si sarebbe dovuta interessare alla Sardegna.

«Il giornalino della Domenica» era una rivista settimanale nata il 24 giugno 1906, con l’intento di proporre tutte le domeniche ai ragazzi dai sette ai quindici anni una lettura che fosse istruttiva senza essere noiosa e accompagnata da immagini che per qualità di idee e di realizzazione fossero altrettanto formative dello scritto. Il progetto della rivista – educare con immagini e parole – affidava la sua forza d’impatto alle copertine di grande qualità e creatività grafica, mentre davano spessore culturale e comunicativo ai contenuti collaboratori importanti come Grazia Deledda, Emilio Salgari, Luigi Pirandello, Giovanni Pascoli, Luigi Capuana, Ada Negri, Pietro Mascagni.

Al programma del «Giornalino» era interessato anche Giuseppe Biasi, che già nel 1905, durante il soggiorno romano, aveva eseguito per «L’Avanti della Domenica» una caricatura della Deledda, la quale agli occhi dei giovani artisti sardi godeva di un indiscusso prestigio. L’aveva anche incontrata durante una gita sul monte Ortobene, durante la quale dovevano aver discusso della collaborazione con «Il Giornalino». Biasi caldeggiando la riuscita dell’operazione si propose come illustratore dei suoi racconti di ambiente sardo: « ... se ella crede, senza nessun impegno da parte sua, di affidarmi l’illustrazione di una sua novella o altro io le sarei molto grato. Si tratterebbe di provare. Avrei illustrato senz’altro qualche pagina di Cenere o di Via del Male come è mia intenzione di fare in seguito; ma ora mi premerebbe fare lavoro che ove piacesse avesse la probabilità di esser direttamente pubblicato. Vuole accordarmi un po’ di fiducia? Le ripeto: senza alcun impegno da parte sua» (Giuliana Altea, Marco Magnani, Giuseppe Biasi, Fondazione Banco di Sardegna-Ilisso, Nuoro 1998, p. 333). La Deledda l’11 gennaio 1909 gli rispose: «Queste sue illustrazioni, come del resto tutte le cose sue, mi fanno una grande impressione: più di ammirarle io le sento, e mi sembrano perfette, per l’animo, per il colore locale che le rende vive e palpitanti. La sua arte è certo destinata ad un grande avvenire ed io glielo auguro di tutto cuore». (Giuliana Altea, Marco Magnani, Giuseppe Biasi, Fondazione Banco di Sardegna-Ilisso, Nuoro 1998, p. 333).

La definizione degli accordi tra Luigi Bertelli, direttore del «Giornalino», e Grazia Deledda, che chiedeva garanzie editoriali e finanziarie, richiese qualche tempo, ma sul «Giornalino della Domenica» n. 52 del 26 dicembre 1909 venne pubblicata la novella Il maialino di Natale con tre illustrazioni di Giuseppe Biasi. Il settimanale fiorentino pubblicò tre altre novelle: I sette fratelli (con due illustrazioni di Giuseppe Biasi), il 20 novembre 1910; Il pastorello, il 25 dicembre 1910; I tre vecchi, il 21 novembre 1911.

I rapporti tra la Deledda e Bertelli si guastarono quando, a causa della crisi editoriale e finanziaria del «Giornalino» determinata anche dalla concorrenza di un altro giornale per i ragazzi, «Il Corriere dei Piccoli», il suo direttore non fu in grado di onorare gli impegni assunti. Così la Deledda il 28 ottobre 1911 gli scrisse: «Egregio Signor Bertelli, Le scrissi altre due volte ed Ella non s’è neppure degnato di rispondermi. Sono dunque dolente di avvertirla che se Ella non si decide a far ricercare e mandarmi il manoscritto di Una passeggiata e di inviarmi il compenso della novella I tre vecchi io metterò la cosa in mano del mio avvocato». (A. Scardicchio, Grazia Deledda narratrice per l’infanzia, in «Bollettino ’900», 2013, n. 1-2, ).

«Il giornalino» chiuderà la prima serie con il n. del 23 luglio 1911. Riprenderà le pubblicazioni il 22 dicembre del 1918 e nel 1927, sul n. del 25 maggio Grazia Deledda pubblicherà la sua quinta novella Il voto.

Grazia Deledda, I sette fratelli, con due illustrazioni di Giuseppe Biasi (cliccare per leggere la novella sulle pagine del «Giornalino della Domenica»).

Le pagine del «Giornalino della Domenica» con la novella di Grazia Deledda e la caricatura di Giuseppe Biasi («Avanti della Domenica», 26 febbraio 1905) provengono dalla Collezione di fumetti e libri illustrati di Raffaele Piras. icoNUR lo ringrazia per averle messe generosamente a disposizione.