ITALIA

Non fare come in Russia! L’alternativa democratica e riformista di Filippo Turati al comunismo e al fascismo

Il Partito socialista italiano era nato nel 1892 (ma questo nome venne assunto solo nel 1895) quando si era separato dall’anarchismo che aveva caratterizzato le prime esperienze del movimento operaio in Italia. Alla direzione del partito si affermò Filippo Turati (1857-1932), con una strategia riformista e gradualista che chiamava il partito, anche attraverso la collaborazione con forze e governi borghesi, a battersi per un graduale miglioramento delle condizioni di vita del proletariato e per una progressiva democratizzazione delle istituzioni liberali, all’interno delle quali il movimento operaio avrebbe creato i propri istituti, dai quali, e senza violenza, sarebbe nata la società socialista.

Mito e realtà della Rivoluzione russa in tre articoli di Gramsci

La rivoluzione in Russia del febbraio 1917 prima e poi l’insurrezione bolscevica e l’instaurazione di un governo rivoluzionario nel successivo ottobre ebbero subito un forte impatto sull’immaginario dei popoli impoveriti e devastati dalla guerra, suscitando insieme grandi speranze e grandi paure. Tanto più che quella russa prometteva o minacciava di essere solo la prima di una serie di rivoluzioni in Europa.

I – La lotta lunga ottant’anni contro la malaria in Italia

Nei decenni che seguirono l’Unità d’Italia la malaria costituiva «il più grave problema di sanità pubblica a livello nazionale». Nel 1882 il senatore Luigi Torelli pubblicò la prima carta della diffusione della malaria in Italia, presupposto conoscitivo per quella che nel 1884 chiamava la necessaria «guerra nazionale» per liberare l’Italia dalla «tirannia della malaria».