Storia

Il dopoguerra di Silvio Podda, fante della Brigata Sassari

La grande guerra, quella dei «tutti giovani sui vent’anni / la sua vita non torna più», nei versi della canzone Monte Nero. Quella – per dirla con Ernest Hemingway di Addio alle armi – combattuta «dalla più bella gente che c’è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte – le guerre – provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne».

A vent’anni oltre il ponte

L’8 settembre 1943 e la Resistenza. «Il Governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al gen. Eisenhower, comandante in capo delle Forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse, però, reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza». («Corriere della Sera» giovedì, 9 settembre 1943).

La Sarda rivoluzione 1793-1796

Il Consiglio regionale della Sardegna nel 1993 ha dichiarato il 28 aprile “Sa Die de sa Sardigna”, giornata del popolo sardo, per ricordare l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 dopo la quale furono allontanati da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano. In questo articolo una cronologia della Sardegna dal 1793 al 1796.