Copertina del libro di De Bernardi

Un libro e un’intervista

«Se esiste una lezione della storia è che essa non si ripete: è un insieme di “fatti” materiali, culturali, militari, politici, sociali, mentali unici e irriproducibili e il compito specifico degli storici è quello di ricordare all'opinione pubblica di non confondere possibili somiglianze tra eventi attuali e altri del passato, con la possibilità che il passato si riproduca nell'oggi e quindi di non cadere nel tranello di spiegare il recente con il remoto, inseguendo l’“idolo delle origini”. Non solo nulla ritorna, ma anche le similitudini spesso non reggono a un'analisi approfondita e si rivelano per quello che sono: rappresentazioni e proiezioni dell'oggi nel passato, che si susseguono con sempre maggiore intensità quanto più non si riesca a elaborare chiavi di lettura e modelli di spiegazione convincenti e originali del presente. In questo cortocircuito si perde di vista una delle grandi lezioni epistemologiche di Bloch che il tempo storico è una “realtà concreta e viva” fondata “sull'irreversibilità del suo corso”.
(Alberto De Bernardi, Fascismo e antifascismo. Storia, memoria e culture politiche, Donzelli, Roma 2018, p. 27).

Alberto De Bernardi è professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna. È presidente di Refat, Rete internazionale per lo studio dei fascismi, autoritarismi e transizioni democratiche.

Qui sotto il player di un’intervista ad Alberto De Bernardi trasmessa da RaiRadio3 Fahrenheit l’11 gennaio 2019.

 

Sul tema si veda anche, in questo sito, L’eco sgangherato del fascismo eterno