nella Repubblica Democratica Tedesca, in Cecoslovacchia, in Polonia

di Vincenzo Medde

 

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1. LA GUERRA FREDDA

1.1. Dopo il 1945 due potenze egemoni guidano due blocchi contrapposti

Dopo il 1945, terminata la Seconda guerra mondiale, divenne presto chiaro che le due potenze emergenti, Stati Uniti e Unione Sovietica – distrutta la Germania, l’imperialismo della quale le aveva temporaneamente riunite – si sarebbero date battaglia a loro volta. Non in uno scontro diretto, una guerra calda, considerati i rischi che l’uso dell’atomica implicava, ma in una guerra fredda appunto che avrebbe scongiurato la distruzione del pianeta.

L’emergere delle due potenze fu accompagnato da un processo di costruzione di alleanze e aree di influenza che portò alla costituzione di due blocchi egemonizzati dagli Usa da un lato e dall’Urss dall’altro. Ma, mentre l’egemonia americana si imponeva attraverso una rete di interdipendenze economiche e militari coniugando forza e consenso, l’Unione Sovietica, invece, costruiva la propria cintura di sicurezza tramite il solo uso della forza rappresentata dall’Armata Rossa, dalla polizia, dai servizi di sicurezza e di controspionaggio che garantivano il controllo totale di Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Germania Est, Romania, Bulgaria, paesi Baltici. L’Urss, a differenza degli Usa, «non aveva le risorse culturali ed economiche per attrarre alleati importanti e articolare un modello di sviluppo credibile». [Romero: 9]

Churchill, nel discorso del 5 marzo 1946 a Fulton nel Missouri (Usa), aveva tracciato la linea divisoria tra i due blocchi, l’occidente liberale e l’est autocratico: «Da Stettino, nel Baltico, a Trieste, nell’Adriatico, un sipario di ferro è calato sul continente. Dietro ad esso si trovano tutte le capitali degli antichi Stati dell’Europa centrale ed orientale. Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia, tutte queste famose città e le popolazioni intorno ad esse si trovano in quella che debbo chiamare la sfera sovietica, e tutte sono soggette, in una forma o nell’altra, non solo all’influenza sovietica ma ad un’altissima e in molti casi crescente misura di controllo da Mosca».

Ma non fu fin da subito un bipolarismo conflittuale perché entrambe le superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, auspicavano la continuazione anche in tempo di pace della collaborazione del periodo bellico. Nelle intenzioni dei dirigenti statunitensi e sovietici questa collaborazione doveva garantire la sicurezza nazionale dei due paesi. (Del Pero)

1.2. Il destino della Germania

La questione del destino della Germania segnò un momento cruciale del deteriorarsi di tale collaborazione. Il problema tedesco era stato oggetto dei negoziati del luglio-agosto 1945 a Potsdam, dove le potenze alleate avevano raggiunto un accordo di massima che prevedeva la ricostituzione di una Germania denazificata, neutrale, smilitarizzata e sottoposta a una qualche forma di controllo internazionale. In attesa, fu temporaneamente divisa in quattro zone d’occupazione (amministrate da Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica), anche se doveva essere trattata come una singola entità economica.

Ponte aereo per rifornire Berlino

1. Berlinesi in attesa che un C-54 carico di rifornimenti atterri all’aeroporto di Berlino-Tempelhof.

«Da parte statunitense vennero però progressivamente abbandonati i progetti punitivi nei confronti della Germania elaborati nel corso della guerra. Le ragioni del cambiamento di linea di Washington furono tre. In primo luogo, gli USA si resero ben presto conto che la Germania sarebbe stata essenziale a qualsiasi progetto di ricostruzione economica europea. Quella tedesca rimaneva la principale potenza industriale del continente, oltre che un paese ricco di una risorsa ancora strategicamente centrale come il carbone. Una ripresa dell’Europa necessitava di tali risorse e del volano rappresentato dall’economia tedesca. Secondariamente, si temeva che l’attuazione di misure troppo severe nei confronti della popolazione tedesca avrebbe potuto alimentare pericolosi rigurgiti nazionalisti e antioccidentali. Infine, l’amministrazione Truman riteneva che un eccessivo indebolimento dello Stato tedesco potesse creare un vuoto di potere nel cuore dell’Europa di cui si sarebbe avvantaggiata Mosca». [Del Pero: 14]

Ai nuovi orientamenti americani (e britannici), che preludevano alla costituzione di un nuovo stato tedesco nelle zone amministrate dagli occidentali, i Sovietici reagirono bloccando, il 24 giugno 1948, tutti gli accessi alle aree occidentali di Berlino che si trovava all’interno della zona occupata dai Sovietici. I Berlinesi, isolati, furono riforniti con un ponte aereo continuo di 275.000 aerei che portarono 2,5 milioni di tonnellate di merci, derrate alimentari, macchinari, una centrale elettrica. Stalin, alla fine, il 12 maggio 1949, interruppe il blocco. Il 23 maggio 1949 venne promulgata la legge che creava la Repubblica Federale Tedesca, l’ottobre successivo nacque la Repubblica Democratica Tedesca.

1.3. La guerra di Corea

Guerra di Corea

2. La guerra di Corea 1950-1953.

Il secondo episodio cruciale che portò Usa e Urss quasi a un confronto bellico diretto fu la guerra di Corea. La Corea dopo la sconfitta del Giappone vide il proprio territorio diviso all’altezza del 38° parallelo, a Nord i Sovietici installarono la dittatura comunista di Kim Il Sung, a Sud gli Americani appoggiarono il regime autoritario e nazionalista di Syngman Rhee. Il 25 giugno 1950, le truppe di Kim Il Sung, sostenute da Stalin e Mao, invasero il Sud. Sulla base di una risoluzione dell’Onu, una forza internazionale composta in gran parte da truppe americane dopo alterne vicende respinse le forze nord-coreane fino al 38° parallelo. Il 27 giugno 1953 un armistizio portò all’interruzione delle ostilità e poi alla divisione della Corea in due stati separati.

Le vicende tedesche e coreane furono due momenti cruciali del percorso che dalla collaborazione iniziale portò allo scontro tra Stati Uniti e Unione Sovietica e alla divisione rigida in due blocchi contrapposti che includevano anche i rispettivi alleati.

1.4. Una colossale battaglia di immagini propagandistiche

«La Corea portò infatti all’estremo la lotta ideologica che si era già aperta in Europa nel 1948, e che sempre più assumeva un carattere di piena delegittimazione dell’avversario, tanto da presentarsi come “un conflitto di totale annichilimento simbolico” reciproco. Non vi erano ormai più tavoli negoziali, sospesi fin dal 1947; i diplomatici non s’incontravano; i dirigenti sovietici e americani comunicavano solo per gesti o dichiarazioni pubbliche di demonizzazione dell’avversario. Non solo i governi, ma i media e le istituzioni culturali delle due superpotenze erano impegnate in una colossale battaglia di immagini propagandistiche che schiacciava l’avversario sulle formule del “totalitarismo aggressivo” o dell’”imperialismo guerrafondaio”, del “comunismo ateo” e del “capitalismo sfruttatore”. Sia lo sforzo staliniano d’imporre la disciplina sociale del terrore sia l’impegno del maccartismo a cementare un consenso manicheo conobbero i loro anni più aspri proprio durante la guerra di Corea, quando sfruttarono l’emergenza bellica per rafforzare i rigori ideologici con il patriottismo e la paranoia dello spionaggio e dell’infiltrazione avversaria». [Romero: 88]

 

2. LOTTA ANTIMPERIALISTA CONTRO LA DORIFORA (L’INSETTO DELLA PATATA)

Insetto dela patata

3. Dorifora. Leptinotarsa decemlineata. Insetto della patata. Scarabeo del Colorado.

Un esempio significativo del massiccio uso di temi e immagini di propaganda per delegittimare l’avversario in quanto subdolo imperialista e guerrafondaio e per cementare l’opinione pubblica interna confermandola nei propri presunti valori di pace e laboriosità è offerto proprio nel 1950 dalla battaglia organizzata nella Germania Est, in Cecoslovacchia e in Polonia contro gli Americani, accusati di diffondere nelle campagne di questi paesi un insetto, la dorifora, che distruggeva le coltivazioni di patate, allora fonte essenziale di nutrimento del popolo.

La dorifora (Leptinotarsa decemlineata) – un vorace insetto defogliatore in grado di distruggere le coltivazioni di patate, chiamato anche insetto del Colorado o anche insetto della patata – era stata descritta per la prima volta nel 1824 e aveva rappresentato una grave minaccia per le colture europee quando era arrivato per la prima volta con le patate importate dagli Stati Uniti alla fine del XIX secolo.

2.1. Nella Repubblica Democratica Tedesca

Il 17 giugno 1950 un gruppo di giornalisti tedesco-orientali e stranieri venne invitato a visitare il villaggio di Schönfels vicino a Zwickau (nella Repubblica Democratica Tedesca) una delle aree più attaccate dagli insetti della patata. Alla fine della visita, i giornalisti stilarono la seguente nota di protesta: «La testimonianza unanime degli agricoltori che hanno a che fare con questo problema nei loro campi è che il gran numero di coleotteri del Colorado è apparso il giorno dopo che gli aerei americani hanno sorvolato la zona. Gli insetti del Colorado sono più piccoli delle bombe atomiche, ma sono anche un’arma dell’imperialismo statunitense contro la popolazione lavoratrice amante della pace. Noi giornalisti al servizio della pace condanniamo questo nuovo metodo criminale dei guerrafondai americani». [Cit. in German Propaganda Archive]

Vale la pena mettere in evidenza che i giornalisti erano tutti di orientamento comunista, come risulta dal seguente elenco: Wu Wen Tao (New China News Agency), Ryszard Szymanski (API, Polonia), Kamila Cwylenska (Tribüne der Freiheit, Polonia), Victor Schleß (Czechoslovak Press Agency), Arrigo Jacchia (Il Paese, Roma), Lydia Lambert (Parigi). Anche il quotidiano «Il Paese» che uscì a Roma dal 1948 al 1963 era di ispirazione comunista.

Opuscolo di propaganda HALT AMIKÄFER

4. Opuscolo di propaganda antiamericana

Venne diffuso un opuscolo dal titolo HALT AMIKÄFER, con il secondo termine ottenuto mettendo insieme KÄFER (insetto) e AMERIKANISCHER (americano, yankee), STOP AGLI INSETTI YANKEE. L’opuscolo così spiegava: «La prova inattaccabile delle intenzioni di una famigerata diplomazia da gangster, che ha ripreso dal fascismo tedesco e giapponese i piani per una guerra totale di annientamento, è offerta nelle pagine seguenti. Mostra a tutti il vero volto del nemico mortale dell’umanità progressista e della pace mondiale. L’attuale governo americano, che sta usando i metodi fascisti più brutali per mettere a tacere coloro che lottano per il progresso sociale e la pace nel proprio paese, vuole usare i mezzi più terribili delle bombe atomiche e della guerra batteriologica per portare il mondo intero sotto il controllo dell’imperialismo del dollaro. Il popolo tedesco e tutti coloro che lottano per la pace chiedono che il governo americano, i suoi mercenari e servi, insieme al governo separatista di Bonn del traditore Adenauer, siano portati davanti davanti a un tribunale per crimini di guerra». [Cit. in German Propaganda Archive]

Altri organi di stampa tedesco-orientali fornirono ulteriori spiegazioni. L’attacco imperialista americano tramite gli insetti faceva parte di un piano più ampio che, oltre a causare la distruzione delle patate, aveva come obiettivi quello di immettere sul mercato le patate americane, quello di sperimentare sui territori governati dai comunisti nuovi preparati chimici che consentissero di controllare e di eliminare gli insetti nei propri territori, quello, infine, di pianificare una guerra batteriologica che ereditava i programmi criminali dei Giapponesi.

L’opuscolo HALT AMIKÄFER così sintetizzava: «Gli imperialisti sono infuriati per i crescenti milioni di firme contro la bomba atomica. I loro metodi diventano sempre più spietati, sfacciati, più aperti, tipici del capitalismo monopolistico. La loro isteria tradisce la loro debolezza! La migliore difesa è il nostro odio ardente e spietato contro tale subumanità, la vigilanza e la determinazione di tutti i Tedeschi, dei nostri lavoratori e cittadini, dei nostri agricoltori e dei nostri scienziati, soprattutto dei nostri giovani, per liberare la Germania dalla piaga dei guerrafondai. La nostra forza è la nostra volontà di costruzione e di pace, la nostra amicizia con il mondo pacifico!». [Cit. in German Propaganda Archive]

2.2. In Cecoslovacchia

Il 28 giugno 1950 il governo della Repubblica Cecoslovacca indirizzò alla nazione un proclama, ripreso subito da tutta la stampa. L’esordio richiamava una situazione tranquilla, persino bucolica: «I nostri contadini, insieme a tutta la nazione, pieni di gioiosa speranza e con tutta la cura di un prudente agricoltore, controllano quotidianamente la maturazione del grano e la qualità dei tuberi e, tutti insieme, si preparano a partecipare con entusiasmo e operosità al secondo raccolto del Piano quinquennale» [questa e le seguenti citazioni in Macura 1997]. Ma poi veniva lanciato l’allarme: il raccolto delle patate era seriamente minacciato dalla diffusione della dorifora.

Truman con il suo stato maggiore

5. Truman con il suo stato maggiore. Il libro sul pavimento è intitolato “Guerra batterica”, il “Mein Kampf” di Hitler tiene ferma la cartina della Cecoslovacchia, sotto il tavolo una bomba atomica.

Già in passato il pericoloso coleottero aveva infestato i campi dei contadini cecoslovacchi, ma era stato «localizzato e infine liquidato dallo sforzo coordinato di contadini, giovani, cittadini e comitati nazionali, con il sostanzioso aiuto della ricca esperienza sovietica […] e con la volontà fraterna e la partecipazione diretta di esperti sovietici, durata diversi anni».

Ora però, nella primavera del 1950, le regioni occidentali e sudoccidentali della Repubblica confinanti con le “zone occupate della Germania occidentale” subiscono attacchi in massa e simultaneamente da parte dell’insetto del Colorado che invade non solo i campi ma anche le strade, le piazze e persino i cortili delle case in città; qua e là sono stati ritrovati anche vasi e scatole pieni di insetti. «Tutto ciò fornisce una prova inconfutabile che l’attuale minaccia dell’insetto della patata non è e non poteva essere sorta in modo naturale e consueto, che il pericoloso parassita è stato trasportato dagli imperialisti occidentali e dai loro agenti terroristi artificialmente, intenzionalmente e in massa, con l’aiuto delle nuvole e del vento»]

Ma il governo, i contadini, tutto «il nostro popolo pacifico» avrebbero respinto «con disgusto e avversione questo tentativo di distruggere il raccolto e lo avrebbero messo alla gogna davanti a tutto il mondo colto» smascherando così il disegno criminale degli «imperialisti e guerrafondai e dei loro mostruosi agenti».

Nella prima settimana del luglio 1950 i governi sovietico e cecoslovacco inviarono note di protesta ufficiali al governo americano ritenuto all’origine del progetto di aggredire Germania e Cecoslovacchia tramite la diffusione organizzata dell’insetto della patata.

Tali note furono inviate all’indomani dello scoppio della guerra di Corea (il 25 giugno 1950 la Corea del Nord aveva invaso la Corea del Sud e il 27 gli Stati Uniti avevano deciso di inviare armi e soldati a difendere il paese aggredito). L’intervento americano fu giudicato dal campo socialista un’altra manifestazione di imperialismo guerrafondaio.

Manifesto contro l’intervento americano in Cecoslovacchia e in Corea

6. Truman lancia bombe in Corea e insetti in Cecoslovacchia; ma le sue mani vengono pestate da un operaio cecoslovacco e trafitte da un soldato coreano. Nella didascalia: «Il potere del popolo è più grande dei piani criminali degli imperialisti».

La concomitanza tra la guerra in Corea e l’invasione dell’insetto della patata non fu giudicata casuale in Urss e Cecoslovacchia. La stampa sottolineò l’indignazione espressa da una cooperativa: «I membri della fattoria collettiva di Jedomělice, distretto di Slany, protestano contro l’aggressione alla Repubblica popolare di Corea. Abbiamo dichiarato guerra all’insetto della patata, portato da guerrafondai e provocatori... La prova di ciò è stata l’aggressione criminale contro la Repubblica popolare di Corea e la diffusione terroristica degli insetti della patata nelle regioni confinanti con la zona di occupazione americana in Germania.

Sia in Corea sia in Cecoslovacchia era in corso una guerra contro l’aggressione imperialistica, militare nella prima, biologica nella seconda. E la guerra contro la dorifora prese in prestito il linguaggio militare: «il contrattacco contro gli insetti infestanti è stato lanciato su un fronte il più ampio possibile e con la mobilitazione di tutti i mezzi efficaci. Siamo in una guerra che dobbiamo vincere». In un articolo indirizzato ai “Giovani pionieri”, intitolato Avanti contro il nemico!, si raccontava una storia il cui protagonista, Vaclav, trovato un insetto della patata lo riferì al presidente del governo locale, il quale immediatamente decise di «mobilitare tutti i bambini di età compresa tra gli otto e i quattordici anni, così come i loro insegnanti … Un attimo dopo, la compagnia mobilitata ingaggiò una lotta inesorabile... Prima di sera, tutte le patate furono salvate e fu impedita la diffusione dei paurosi parassiti trasportati dall’America. Il nemico era stato schiacciato».

L’origine americana dell’insetto della patata ne fece un simbolo dell’Occidente, soprattutto dell’"imperialismo americano" come forza trainante del mondo capitalista: «La nostra tavola sarà fuori pericolo quando annienteremo l’ultimo insetto del Colorado. Il mondo tirerà un sospiro di sollievo quando anche gli ultimi guerrafondai saranno liquidati».

Il pugno della classe operaia distrugge uno sciame di insetti della patata

7. Il pugno della classe operaia distrugge uno sciame di insetti della patata.

Scriveva «Rudé Právo», il giornale ufficiale dei comunisti cecoslovacchi: «I parassiti di Wall Street hanno chiamato in loro aiuto gli insetti parassiti». La voracità dell’insetto divenne il simbolo della voracità del capitalismo e dell’imperialismo. Le strisce longitudinali sulle ali della dorifora suggerivano la bandiera americana, come raffigurata in un disegno di Antonin Pelo, che mostra il pugno della classe operaia che distrugge uno sciame di insetti della patata. Alcuni dei parassiti, con volti umani e accessori rivelatori come un cilindro, un cappello da passeggio di tipo chiaramente occidentale e un berretto da generale, fuggono terrorizzati; le ali di uno, un’ovvia caricatura del presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, si trasformano nella forma della bandiera americana.

Gli insetti della patata diventarono anche il simbolo dei “nemici interni” del socialismo, in particolare Tito in Jugoslavia, e quegli uomini e donne condannati a morte o imprigionati sotto il comunismo nell’Europa orientale. Scriveva in tal senso «Rudé Právo»: «Portare l’insetto della patata nei nostri campi non è altro che un altro anello di una catena di provocazioni degli imperialisti americani, la catena che porta dall’insediamento di agenti del tipo di Tito, Rajk o Kostov nelle democrazie popolari al sostegno di spie e traditori in Cecoslovacchia...». E un video affermava che i comunisti cecoslovacchi si sarebbero liberati dell’insetto come si erano liberati di pericolosi nemici interni come Milada Horáková[1].

Contadino ricco come un ragno

8. Il disegno mostra un "vesnický boháč" (contadino ricco) come un ragno che tiene stretto un sacco di soldi e sparge insetti sui terreni agricoli. È vestito da tedesco dei Sudeti, con la tipica "spazzola" nel cappello e stivali di cuoio.

La dorifora era solitamente chiamata “l’insetto americano”, non solo per enfatizzare la sua origine, ma perché così si prestava ad essere utilizzata come simbolo e prodotto di quel “mondo del male” situato oltre il confine occidentale cecoslovacco: l’insetto della patata autorizzava un’interpretazione di questo mondo come un mondo di insetti nocivi e, personificato (soprattutto in cartoni animati e manifesti politici) con caratteristiche tradizionalmente attribuite al capitalismo, consentiva una caricatura dell’Occidente come un regno grottesco di parassiti. Fortunatamente, una tale società era destinata all’estinzione fin dall’inizio.

Ma, per il momento, il mondo appariva diviso in due: da una parte gli Americani i cui aerei lanciavano bombe sulla Corea ed eseguivano la “semina malvagia” di parassiti sui campi cecoslovacchi; dall’altra parte, il paese dei soviet, i cui aerei di pace contribuivano al recupero dei raccolti con il trattamento chimico dei terreni agricoli collettivi e i cui scienziati erano impegnati a sperimentare la coltivazione di una specie di patata con foglie in grado di respingere i parassiti defolianti.

Il ruolo dei piloti russi nella lotta alla dorifora venne associato al tema della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale e dei piloti che parteciparono alla liberazione della Cecoslovacchia nel maggio 1945. La connessione appariva giustificata in quanto gli Americani, secondo la propaganda, continuavano i programmi imperialisti dei Tedeschi e di guerra biologica dei Giapponesi. La descrizione dell’“imperialismo americano” come un nuovo tipo di fascismo era un elemento molto sfruttato dalla retorica del blocco sovietico degli anni Cinquanta, con uso frequente di espressioni come “il gauleiter americano Eisenhower”, “la Gestapo americana”.

2.3. In Polonia

Il 24 maggio 1950 «Trybuna Ludu», il giornale ufficiale del partito comunista al potere in Polonia, pubblicò un articolo intitolato Incredibile crimine degli imperialisti americani, che riferiva di lanci aerei di grandi quantità di insetti della patata sul territorio della Repubblica Democratica Tedesca.

Anche in Polonia era cominciata una guerra ambientale nell’ambito della Guerra Fredda che sarebbe durata venti anni. All’insetto della patata fu assegnato, almeno in una prima fase, il ruolo di sabotatore imperialista responsabile della scarsità di cibo e della carestia.

Per ricostruire le fasi salienti di questa guerra in Polonia, le autrici del saggio utilizzato per questo capitolo – Magdalena Steciąg e Sylwia Wodzińska – si sono basate su tre articoli di «Trybuna Ludu», scelti in un vasto elenco di pubblicazioni.

Insetto della patata come Ebreo

9. Nel disegno l’insetto della patata appare come caricatura di un Ebreo americano in cima ad una montagna di soldi. La scritta dice «L’insetto della patata (stonka) è il tuo nemico».

Il primo articolo, Incredibile crimine degli imperialisti americani, è un tipico esempio del discorso stalinista basato un’immagine manichea in bianco e nero del mondo, diviso in due campi contrastanti (“Noi” e “Loro”). Il misfatto ambientale viene descritto facendo uso di iperboli e con il pathos negativo caratteristico del linguaggio dell’epoca: crimine incredibile, misfatto criminale, azione incredibile, attacco terroristico modellato sul comportamento dei fascisti, pericoloso coleottero del Colorado, nemico n. 1 del contadino, sabotatore striato/colorato. Mentre il nemico viene individuato tramite espressioni come imperialisti americani, gangster americani, agenti del capitale monopolistico americano, guerrafondai imperialisti che coltivano la politica di sfruttamento e colonizzazione nella Germania occidentale.

Si trattava di un’altra manifestazione di una campagna di propaganda che infuriò nei primi anni ’50, a seguito della quale l’insetto della patata divenne un elemento significativo dell’immaginazione dei cittadini dei paesi del blocco sovietico, una minaccia paragonabile alla bomba atomica come illustrato dal seguente estratto dal discorso di Bolesław Bierut, il leader della Repubblica popolare polacca, in cui incitava i cittadini a:

(…) sradicare dalla psiche umana l’immagine cupa delle superstizioni medioevali nonché i batteri delle perversioni dei tempi capitalisti che avvelenano la vita sociale, gli istinti predatori della degenerazione fascista, rappresentati oggi dal campo imperialista, campo dei guerrafondai, gli ideologi della bomba atomica e degli omicidi di massa, i propagatori del sabotaggio e della distruzione su scala globale.

Così, nell’immaginario sociale dei Polacchi l’insetto della patata assunse il ruolo di insetto politico, strettamente connesso all’ideologia che spiegava la divisone del mondo in due sistemi contrapposti, uno laborioso e pacifico, l’altro sfruttatore e guerrafondaio.

Tuttavia, a metà degli anni ’50, quando la paura della guerra si era attenuata, «Trybuna Ludu» offrì un approccio diverso per informare il pubblico sulla minaccia ambientale del parassita della patata.

Un esempio di ciò può essere trovato nell’articolo Attenzione: insetti della patata! del 1955. Il cambiamento fondamentale è che il parassita non viene più visto come minaccia proveniente dai nemici esterni, perché dipende invece da fattori oggettivi come le condizioni meteorologiche, la primavera tardiva che frena l’invasione o le forti piogge che ostacolano i controlli sul campo. L’enfasi si era spostata sulla pianificazione e realizzazione puntuale di campagne di prevenzione e disinfestazione contro il parassita.

Dopo il fallimento del Piano Sessennale in agricoltura (1950-1955), una particolare attenzione venne dedicata alla riduzione dei fattori che ostacolavano il raggiungimento degli obiettivi programmati. Per questo motivo, l’articolo è orientato a mettere in evidenza aspetti come i ritardi della forza lavoro, l’incompetenza nell’uso degli atomizzatori e il ritardo nella loro riparazione.

Il punto focale della propaganda contro gli insetti stava, tuttavia, nella mobilitazione di tutti i cittadini, non solo i contadini o gli abitanti dei villaggi, ma anche coloro che non si occupavano quotidianamente di produzione alimentare. "Squadre contro gli insetti della patata", "leader della protezione delle piante", "unità contro gli insetti" sono solo alcuni dei nomi creati dalla propaganda per descrivere coloro che più o meno volontariamente avevano aderito alle campagne: alunni, insegnanti, studenti, persone in vacanza, incoraggiati non solo a partecipare, ma anche a competere gli uni con gli altri. Una componente costante di questi resoconti è l’enumerazione delle province, delle squadre e degli individui che avevano conseguito i maggiori successi in termini di produttività e di efficienza.

L’effetto della mobilitazione della propaganda contro gli insetti di quel periodo fu soprattutto l’“internalizzazione” del “nemico”. Quello che era stato l’emblema dell’Occidente si trasformò in un parassita interno della Repubblica popolare polacca, che ostacolava gli ambiziosi piani economici elaborati dal Partito comunista e minacciava il benessere dei cittadini. Da registrare anche lo spostamento metaforico: “parassita” e “insetto” venivano ora riferiti a coloro che danneggiavano il sistema socialista, ad esempio con il ritardo o l’inefficienza nell’attuazione dei compiti sociali o altri atti di sabotaggio. Uno dei manifesti di propaganda esemplifica questa nozione raffigurando come insetti i pensionati militari che all’età di 35 anni cessano di lavorare e si appropriano dei frutti del lavoro altrui.

In quel periodo fu creato un nuovo rituale sociale, vale a dire la massiccia partecipazione annuale alla cattura di insetti nei campi. La partecipazione alla lotta contro gli insetti serviva come una sorta di test di appartenenza ad uno schieramento di classe. Come racconta Beata Penderecka (1996), figlia del famoso compositore polacco Krzysztof Penderecki:

Mio padre è stato costretto a partecipare con i bambini della sua classe. Era così sconvolto dall’attività che decise di indossare i guanti per raccogliere gli insetti nei campi. Il giorno dopo mio nonno fu chiamato a scuola. I dirigenti scolastici lo accusarono di allevare i suoi figli secondo lo spirito borghese.

Durante i primi anni ’60 si registra un terzo cambiamento. Innanzitutto, il tema ambientale è diventato molto più ampio ed emergono in primo piano i problemi legati alla rapida industrializzazione del Paese, come l’inquinamento delle acque e dell’aria. Qualche anno più tardi grande attenzione fu rivolta necessità della purificazione dell’acqua e iniziarono ad apparire in gran numero pubblicazioni sulle polveri nell’aria e sul fumo. L’interesse per l’insetto della patata, contemporaneamente, diminuiva notevolmente, con il parassita che risultava solo uno dei pericoli fra i tanti.

Nell’articolo del 1964 Prima della stagione della battaglia chimica, accanto a quella della patata, vengono citate altre colture in pericolo: la barbabietola rossa, la colza, il luppolo, il tabacco. A questo punto, l’insetto della patata e gli altri parassiti non sono più dei nemici o un’arma dei nemici, ma una malattia e la devastazione dei raccolti dipende più da un’epidemia che da un’invasione. Pertanto, è necessario adeguare i mezzi di difesa. Così, la necessità di disporre di adeguate riserve di agenti chimici per combattere i parassiti sostituì l’appello alla mobilitazione. Il sottotitolo dell’articolo in questione recita L’assassinio delle erbacce! Più prodotti chimici! Non abbiamo abbastanza nebulizzatori! Vengono quindi presentate le descrizioni di vari erbicidi, pesticidi e agenti fungicidi, chiarendone efficienza e portata.

In questo nuovo tipo di battaglia occorre anche disporre di un equipaggiamento adeguato: nebulizzatori, indumenti e mascherine adeguati che dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro.

Nella terza fase della lotta contro i parassiti l’accento, piuttosto che sulla mobilitazione delle masse produttive, è ormai posto sull’importanza delle tecnologie moderne che, anche tramite tonnellate di agenti chimici, avrebbero risolto i problemi dell’agricoltura, tenuto anche conto del fatto che gli scienziati sovietici erano fortemente impegnati nella ricerca delle sostanze chimiche più efficaci. La fede nella scienza e nel progresso economico-industriale aveva conquistato i decisori politici e gli ingegneri della propaganda.

Il fattore meno prevedibile e controllabile, alla fine, si rivelò essere l’uomo. Negli articoli di questo periodo venivano stigmatizzati tutti i tipi di spreco, come i sacchetti con sostanze chimiche mal sigillati che si aprivano durante il trasporto o i ritardi nella consegna delle attrezzature.

L’insetto acquisì un nuovo significato e un nuovo valore simbolico dopo il cambio di sistema nel 1989: l’insetto turistico della patata passò a denotare i turisti economici che viaggiavano attraverso il paese e all’estero per acquistare beni più costosi o non disponibili nelle loro città d’origine. Poco dopo, quando l’economia si stabilizzò, questo significato fu sostituito da un altro nuovo significato registrato anche nelle nuove edizioni dei dizionari. Al giorno d’oggi, il secondo significato metaforico della voce insetto della patata, qualificata come peggiorativa e sprezzante, riporta: vacanzieri pesanti e rumorosi che distruggono tutto ciò che li circonda (USJP – Dizionario universale della lingua polacca, 2003), un grande gruppo di persone rumorose, che spesso distruggono tutto ciò che li circonda (ISJP – Different Dictionary of Polish Language, 2000). In entrambi questi nuovi significati, alla base ci sono quelle caratteristiche dell’insetto che la propaganda della Guerra fredda enfatizzava: l’invasività, la voracità, la distruttività e, soprattutto, l’alterità. Quindi insetto è qualcosa (qualcuno) che affligge le comunità locali o le attrazioni turistiche, spesso monumenti naturali, come delle locuste itineranti: ostacola la pace, devasta, distrugge e poi parte ad affliggere un altro luogo.

2.4. Verifica dei fatti

Nel settembre 2013, la giornalista Lucy Burns volle verificare per la BBC la fondatezza delle accuse agli Americani durante “la grande battaglia dell’insetto della patata” che aveva avuto inzio nella Repubblica Democratica Tedesca.

All’inizio della storia raccontata dalla BBC vi è l’agricoltore Max Troeger che, dopo aver notato, il 23 maggio 1950, due aerei americani che sorvolavano i suoi campi nel villaggio di Schoenfels bei Zwickau, nella Germania orientale, il giorno seguente si accorse che i suoi campi di patate erano infestati dall’insetto del Colorado.

La stampa della Germania orientale riportava una serie di altri casi in cui i campi venivano infestati dopo essere stati sorvolati da arei americani. I politici moltiplicarono le dichiarazioni contro gli «ambasciatori a sei zampe dell’invasione americana» e un rapporto del governo descriveva «un attacco criminale da parte dei guerrafondai imperialisti americani all’approvvigionamento alimentare del nostro popolo».

Seguì un’intensa campagna di propaganda – volantini, manifesti, articoli sulla stampa – che raffigurava gli insetti della patata come minuscoli soldati americani con stivali dell’esercito o elmetti. Si diffuse il nomignolo di “Amikafer”, insetti yankee.

Raccolta degli insetti

10. «Scendevamo lungo i filari di patate e ognuno cercava di raccogliere quanti più scarafaggi poteva, forse 20 o 25 in un giorno. E poi li mettevamo in vasi o vasetti di vetro e venivano portati via e distrutti».

I bambini di tutta la Germania orientale furono mandati a raccogliere gli scarafaggi dopo la scuola. Intervistato da Lucy Burns, Ingo Materna, che all’epoca aveva 18 anni, racconta: «Ci è stato detto che gli insetti delle patate erano parassiti e che stavano mangiando i nostri campi. Scendevamo lungo i filari di patate e ognuno cercava di raccogliere quanti più insetti che poteva, forse 20 o 25 in un giorno. E poi li mettevamo in vasi o vasetti di vetro e venivano portati via e distrutti. Quelle veramente pericolose erano le larve, perché mangiano di più. Erano un po’ carnose e morbide e dovevamo prenderle con le dita perché non avevamo pinzette o guanti di gomma. Le ragazze in particolare le trovavano sgradevoli... Non volevamo nemmeno toccarle, ma cosa potevamo fare?».

In realtà, sostiene Erhard Geissler, esperto di guerra biologica presso il Max Delbruck Center for Molecular Medicine, che ha studiato la storia dei parassiti, gli insetti del Colorado erano già comuni in Germania prima della guerra. È vero che nel 1950 ce n’erano davvero molti di più nei campi, ma c’erano anche delle spiegazioni: «Non c’era abbastanza pesticida disponibile perché non ne veniva prodotto abbastanza e ciò che veniva prodotto veniva principalmente inviato in Unione Sovietica. Mancava una diffusa consulenza tecnica sui pesticidi e anche la motivazione tra i lavoratori agricoli era molto bassa a quel tempo: molti lavoratori maschi che erano stati soldati erano ancora in Unione Sovietica».

Tuttavia, molti Tedeschi dell’est credevano che la colpa fosse degli Americani. «Ho scoperto che la maggior parte delle persone anziane, in particolare nelle zone rurali, ricordava che erano stati gli imperialisti americani a diffondere gli insetti dagli aeroplani», dice Geissler.

Il diciottenne Ingo Materna e i suoi amici, anche se diligentemente raccoglievano gli scarafaggi, non erano convinti però dalla storia del complotto capitalista. «Non l’abbiamo preso sul serio, l’idea che gli Americani stessero lanciando degli insetti era una sciocchezza». Per Materna – che ha condiviso i suoi ricordi nell’ambito di un progetto di storia orale, Memory of the Nation – il governo sfruttava ogni occasione per accusare gli Americani di cattiva condotta.

«Alcune delle storie erano probabilmente vere e altre decisamente no. Questa storia degli insetti è stata una di quelle che non lo era».

Comunque, il Ministero dell’Agricoltura tedesco-orientale commissionò un rapporto a sostegno delle sue accuse secondo cui gli Americani lanciavano gli insetti dagli aerei, comprese interviste con testimoni oculari ed esperti.

Ma gli “esperti” citati nella ricerca non avevano mai pubblicato nulla sui coleotteri della patata o su qualsiasi altra specie invasiva, dice Geissler, e il comitato era composto principalmente da politici, non da scienziati. In realtà, non c’era «alcuna base fattuale per la storia degli scarabei Yankee». E quindi, conclude, la storia mirava a coprire l’incapacità del governo di combattere gli scarafaggi e forniva una pratica accusa aggiuntiva da scagliare contro gli Americani.

Note

[1] Tra i condannati a morte e uccisi per motivi politici in Cecoslovacchia ci fu anche una donna, l’unica, Milada Horáková, che aveva partecipato alla resistenza antinazista ed era stata internata in un lager, per continuare dopo la fine della guerra ad occuparsi di politica diventando parlamentare e presidente del Consiglio Nazionale delle donne cecoslovacche. Con l’accusa di spionaggio venne arrestata il 27 settembre 1949 e impiccata il 27 giugno 1950 dopo nove mesi di prigionia e di torture durante i quali gli inquisitori del regime non erano riusciti a piegarne la resistenza. Per una ricostruzione del contesto politico e sociale si veda in questo sito l’articolo Cecoslovacchia 1945-1950. Un caso di “auto-stalinizzazione”.

Bibliografia

Lucy Burns, The great Cold War potato beetle battle.

Mario Del Pero, La guerra fredda, Carocci, Roma 2014.

German Propaganda Archive, Stop Yankee Beetles.

Vladimír Macura, The Mystifications of a Nation: "The Potato Bug" and Other Essays on Czech Culture, Univ of Wisconsin Press, nov 2010.

Vladimir Macura, The American Bug: A Study in the Cold War, in

Dawn M. Shinew, John M. Fischer (Editors), Comparative Lessons for Democracy: A Collaborative Effort ofEducators from the Czech Republic, Hungary, Latvia, Poland, Russia, and the United States, 1997.

Federico Romero, Storia della guerra fredda. L’ultimo conflitto per l’Europa, Einaudi, Torino 2009.

Magdalena Steciąg , Sylwia Wodzińska, The Colorado Beetle’s Attack or: the potato bug in the Cold War propaganda service in Poland.

Fonti delle immagini

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