3. Polonia 1939-1944. Occupazione tedesca, Resistenza polacca e Stato clandestino*
di Vincenzo Medde
Hitler poté dare inizio alla più volte annunciata invasione della Polonia una volta che i patti Molotov-Ribbentrop e i protocolli annessi, firmati il 23-24 agosto e il 28 settembre gli garantirono la sicurezza che non ci sarebbero stati attacchi da est. Alle 20.00 del 31 agosto 1939, Alfred Naujocks, un ufficiale delle SS, alla testa di un gruppo che comprendeva una dozzina di criminali ai quali era stata promessa la libertà in cambio della loro collaborazione, guidò un attacco alla stazione radio tedesca di Gleiwitz nell’Alta Slesia.
Indice
1. L’invasione tedesca e il mancato intervento dei Francesi e degli Inglesi
2. L’occupazione e l’organizzazione dei territori polacchi
3. Germanizzazione e depolonizzazione
4. L’impatto distruttivo dell’occupazione tedesca
5. Stato clandestino e Resistenza
Note biografiche Bibliografia
Il pogrom di Leopoli*, 22-25 novembre 1918
di Vincenzo Medde
Claudio Magris, nell’introduzione al romanzo di Israel Joshua Singer I fratelli Ashkenazi, ha scritto: «Per Singer il romanzo sembra essere anzitutto un’opera di storia». A riprova della validità di tale osservazione e, comunque, per un significativo confronto, riproduco qui sotto prima la ricostruzione storica del pogrom di Leopoli del 22-25 novembre 1918 di Jeffrey Veidlinger, professore di Storia e Studi giudaici alla University of Michigan, e poi la narrazione che ne ha fatto Israel Joshua Singer nel romanzo I fratelli Ashkenazi.
Francesca Sanna Sulis, un’imprenditrice illuminata nella Sardegna del Settecento
di Paola Manca
Francesca Sanna Sulis, nobildonna di Muravera – riscoperta da un appassionato studio di Lucio Spiga pubblicato nel 2004 – è stata un’intraprendente donna d’affari dalla mentalità illuminata nella Sardegna del Settecento, a lungo amministrata da G.B. Lorenzo Bogino, ministro per gli Affari di Sardegna di Carlo Emanuele III. Nata a Muravera (SU) nel 1716 in una famiglia di ricchi possidenti – il padre Francesco Sulis apparteneva ad una potente famiglia del Sarrabus, la madre Caterina Porcella era una nobile di Quartucciu (CA) – Francesca ricevette un’educazione aperta, con a disposizione i libri di una ricca biblioteca e venne coinvolta nella gestione delle proprietà di famiglia a Muravera e Quartucciu, fino a quando, morto il padre, il fratello maggiore non si occupò direttamente dell’amministrazione dei beni.
2. La Polonia e i patti nazi-sovietici del 1939
di Vincenzo Medde
Nel 1939, a vent’anni dalla riconquista dell’indipendenza, né i Tedeschi né i Sovietici intendevano riconoscere e rispettare l’integrità territoriale e la sovranità della Polonia, mentre per Britannici e Francesi i diritti della Repubblica polacca risultavano prevalentemente subordinati ai rispettivi interessi strategici e geopolitici. Non c’è da meravigliarsi se i Polacchi sentivano di operare su un crinale ai lati del quale li attendeva la catastrofe: perdita dell’indipendenza, sterminio delle élites, immani distruzioni fisiche.
1. Polonia 1918-1939. La rinascita della Polonia indipendente
di Vincenzo Medde
I Polacchi, quasi all’improvviso, in ogni caso impreparati, si ritrovarono liberi da occupanti stranieri, ma senza un governo e un esercito in grado di sostituire il governo e l’amministrazione dei poteri stranieri dissolti. Vi furono bensì dei tentativi di creare commissioni e governi provvisori, ma erano tutti privi di un riconoscimento diffuso e condiviso, per cui si cadde quasi in uno stato di anarchia. Ma agli inizi di novembre 1918 accadde un fatto che avrebbe impresso alla storia polacca una nuova direzione: il 10 novembre arrivò a Varsavia il maresciallo Józef Piłsudski, che il giorno precedente era stato liberato dal nuovo governo socialdemocratico che si era formato a Berlino.
La lotta antimperialista contro l’insetto della patata. Una colossale battaglia di immagini propagandistiche
di Vincenzo Medde
Il 17 giugno 1950 un gruppo di giornalisti tedesco-orientali e stranieri venne invitato a visitare il villaggio di Schönfels, (nella Repubblica Democratica Tedesca) una delle aree infestate dal vorace insetto della patata chiamato anche coleottero del Colorado. I giornalisti, alla fine della visita, stilarono la seguente nota di protesta: «La testimonianza unanime degli agricoltori che hanno a che fare con questo problema nei loro campi è che il gran numero di coleotteri del Colorado è apparso il giorno dopo che gli aerei americani hanno sorvolato la zona. Gli insetti del Colorado sono più piccoli delle bombe atomiche, ma sono anche un’arma dell’imperialismo statunitense contro la popolazione lavoratrice amante della pace. Noi giornalisti al servizio della pace condanniamo questo nuovo metodo criminale dei guerrafondai americani».
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