di Vincenzo Medde

Unione Sovietica, seconda metà del 1932. Carestia, requisizioni forzate anche delle riserve alimentari minime, repressione e deportazione dei contadini, timori di una possibile perdita dell’Ucraina. Fu in questa congiuntura che Stalin prese la decisione di utilizzare la carestia, che non aveva espressamente voluto, ma che era la conseguenza diretta delle politiche economiche e sociali sovietiche – industrializzazione accelerata, collettivizzazione forzata, liquidazione dei kulak –, per dare una lezione ai contadini che resistevano al potere comunista e che costituivano la base sociale del nazionalismo ucraino. Si trattava di piegare definitivamente la resistenza nelle campagne ed eliminare ogni velleità autonomistica della Repubblica Ucraina.