La coscienza infelice dei Sardi
di Pietro Soddu
La critica severa, argomentata, appassionata dei miti fondanti del nazionalismo sardista e indipendentista e dell’idea consolatoria di una presunta “costante resistenziale sarda” nel libro di Pietro Soddu, Sardegna. Il tempo non aspetta tempo. (V. Medde)
1943, dal cielo piovevano bombe, ma su «L’Unione Sarda» era tutta una marcia trionfale verso la vittoria
di Adriano VargiuLa saggezza del popolo: Tempus de gherra, faulas finzas a terra, è un proverbio sardo, ma lo troviamo diffuso anche nel meridione italiano: In tempo di guerra le bugie sono frequenti quanto i granelli di terra che occupano il suolo.
Seconda guerra mondiale: dalla Dichiarazione di guerra di Mussolini alla Francia e all’Inghilterra, 10 giugno 1940, alla Liberazione, 25 aprile 1945.
Il mostro della guerra corre tutta l’isola: bombardamenti, spezzonamenti, distruzione, morte, sfollamento, fame.
L’8 settembre del ’43 in Sardegna, tra dovere ed eroismo
La tragica uccisione a tradimento di Alberto Bechi Luserna
di Adriano Vargiu
Sulla sinistra della vecchia Carlo Felice, prima della salita per Macomer e davanti alla zona industriale, un monumento semicircolare di pietra lavica, mattoni cotti e trachite, delimitato da due obici, è stato eretto a perenne memoria dell’eroico ufficiale. La località si chiama Castigadu – e non poteva chiamarsi diversamente! – le scritte sulle due lapidi nel monumento: «Qui – per obbedire alle leggi della Patria e per l’onore della “Nembo” – cadde il ten. colonnello Alberto Bechi Luserna – X-IX-MCMXLIII». «Tu eri come un fiore – i barbari ti hanno reciso – come una spiga di grano – maturo».
Sardegna settembre 1943. La resistenza mancata *
di Vincenzo Medde1. Ordini segreti
Il 2 settembre 1943, alle due del mattino, il tenente colonnello Donato Eberlin dello Stato Maggiore italiano atterra all’aeroporto di Elmas; porta con sé ordini del Comando Supremo italiano destinati al comandante delle forze armate in Sardegna, generale Antonio Basso, che aveva insediato la centrale operativa a Bortigali.
Grazia Deledda sul «Giornalino della Domenica»
di Vincenzo Medde
Grazia Deledda, I sette fratelli
«Il giornalino della Domenica», 20 novembre 1910
Nel 1909 Grazia Deledda viene interpellata dal «Giornalino della domenica» per avere la sua collaborazione al programma di pubblicare una serie di novelle che rappresentassero le caratteristiche, i costumi, le tradizioni, la storia degli abitanti delle varie regioni italiane. La Deledda, naturalmente, si sarebbe dovuta occupare della Sardegna.
Il culto della Vergine della Mercede nella chiesa medievale di Santa Maria a Norbello
di Raffaele Manca
La ricerca specifica, attivata parecchi anni fa, aveva già consentito di individuare ed acquisire i testamenti con cui, a partire da un certo Giovanni Battista, sacerdote, che materialmente aveva portato dal Convento cagliaritano di Bonaria a Norghiddo una statua della Vergine della Mercede, diversi esponenti della casata norghiddese dei Puddu avevano trasferito nel tempo, dall’uno all’altro, l’onore e l’onere della cura della chiesetta e dell’organizzazione della festa annuale della Mercede nell’ultima domenica di settembre.
Si cercava, però, insistentemente un documento riferito a tali vicende, di cui, peraltro, si conosceva già sia l’esistenza che l’incerta attribuzione ad un tal frate Sotgiu e la giacenza nell’Archivio del Convento Mercedario di Bonaria, a Cagliari.
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