Anna Marongiu, un’artista tra grazia e ironia
di Paola Manca
Il Charles Dickens Museum di Londra ha dedicato una mostra (6 aprile - 11 settembre 2022), intitolata Picturing Pickwick, alle illustrazioni del celeberrimo primo romanzo del grande scrittore inglese. Il circolo Pickwick, uscito in dispense mensili nel 1836 e in volume l’anno successivo, ebbe uno straordinario successo e trasformò il quasi sconosciuto Dickens nell’autore più famoso e amato del Regno Unito. La mostra londinese celebra, in particolar modo, le illustrazioni realizzate tra il 1928 e il 1929 dall’artista cagliaritana Anna Marongiu Pernis; si tratta di un corpus formato da 262 tavole, tra cui 29 acquarelli e 233 disegni a penna, che nel 1985 fu donato al Charles Dickens museum dalla famiglia dell’artista.
Le formazioni autonome nella Resistenza italiana*
di Tommaso Piffer
La Resistenza autonoma rappresentò una componente estremamente significativa del fronte resistenziale dal punto di vista numerico, militare e politico. Formazioni come l’Osoppo, le Fiamme Verdi o il primo Gruppo Divisioni Alpine di Enrico Martini “Mauri” inquadrarono migliaia di uomini, che spesso portarono in dote l’indispensabile esperienza militare acquisita nel Regio Esercito. Fu grazie a uomini come Alfredo Pizzoni, Edgardo Sogno e Raffaele Cadorna che il CLN Alta Italia poté garantirsi la fiducia degli alleati e quindi il sostegno militare ed economico senza il quale, come ebbe a dire Ferruccio Parri, la Resistenza avrebbe dovuto praticamente “chiudere bottega”.
La guerra per la memoria in Polonia
di Vincenzo Medde
Il paesaggio commemorativo, in gran parte urbano e scandito da monumenti, statue, targhe, tombe, lastre, è l’esito plastico della politica della memoria che ogni stato rivendica come propria istituzionale funzione volta a formare i cittadini indicando loro a quale identità storica fare riferimento. In pratica, però, lo stato non è l’unico agente che contribuisce alla definizione del paesaggio memoriale, giacché altri soggetti pretendono di avere voce in capitolo: consigli regionali e municipali, organizzazioni, associazioni di storici, musei, archivi, l’opinione pubblica in generale e anche, come vedremo, stati e governi esteri.
Dittatura e democrazia. Percorso e approdo dei comunisti in Cecoslovacchia e in Italia nel dopoguerra
di Vincenzo Medde
Nel febbraio 1948 il Partito ccomunista cecoslovacco organizzò il “colpo di Praga” con il quale instaurava in Cecoslovacchia una dittatura che sarebbe durata quarant’anni.
Altro fu il destino dell’Italia, nonostante la presenza di un fortissimo partito comunista allineato sulle posizioni sovietiche come lo erano i comunisti cecoslovacchi. Perché l’Italia, pur con dei limiti importanti, rimase una liberal-democrazia, sostanzialmente rispettosa degli essenziali diritti di libertà? Perché il PCI, per sua fortuna, non ebbe le “opportunità” di cui approfittò il PCC?
Viaggio nel comunismo dei Polacchi deportati in Unione Sovietica, 1939-1941
di Zoë Zajdlerowa
I tetti delle vetture erano coperti di neve fresca, ma il terreno intorno era battuto e calpestato. I treni, gremiti di deportati, rimanevano fermi per intere giornate prima di partire, e le rotaie si coprivano di escrementi e della bava gialla e appiccicosa dell’urina che filtrava dagli assiti. Contro lo sfondo bianco si stagliavano le bizzarre figure delle sentinelle impellicciate. Di tanto in tanto si fermavano per battere i piedi per terra, cercando di riscaldarsi con uno strano movimento delle braccia. Ogni soldato portava la baionetta inastata al fucile.
Cecoslovacchia 1945-1950. Un caso di “auto-stalinizzazione”
di Vincenzo Medde
Lo storico americano Bradley Abrams nella storia della Cecoslovacchia del dopoguerra individua una prima fase che va dal 1945 al febbraio 1948, caratterizzata da una competizione politica ancora democratica, e una seconda dal febbraio 1948 al 1950, segnata dalla progressiva presa totalitaria dei comunisti. Quattro avvenimenti cruciali scandiscono il percorso verso la dittatura: le elezioni politiche del maggio 1946; il processo a Jozef Tiso, come cartina di tornasole per valutare i rapporti tra Cechi e Slovacchi; l’accettazione prima e poi il rifiuto del Piano Marshall; la riunione per la fondazione del Cominform nel settembre 1947.
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